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Il dominio dell’aria

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Il dominio dell’aria è un libro scritto da Giulio Douhet nel 1921 e narra dell’utilizzo dell’aviazione da guerra, a partire dalle prime esperienze del bombardamento dal cielo, effettuate dagli austroungarici nel luglio del 1849 durante l’assedio di Venezia. Il volume ebbe una grande influenza sui contemporanei ed è ancora oggi oggetto di studi nell’ambito aeronautico-militare. Il generale Douhet continuò negli anni a riflettere sugli utilizzi degli aeromobili in ambito bellico che comprendono anche la controversa teoria del “terrore aereo”, antesignana dei bombardamenti strategici.
In ogni caso, l’introduzione dell’aviazione da guerra ha rivoluzionato la strategia militare e ha reso possibile una maggiore precisione e velocità di attacco, oltre che un maggiore controllo del campo di battaglia da parte dei comandanti.

Il dominio dell’aria” di cui Douhet parla non è soltanto una locuzione per definire una strategia militare, ma rivela un’acuta intelligenza politica di come si andassero trasformando i rapporti bellici del mondo contemporaneo. Era ormai imminente il periodo in cui le forze aeree si sarebbero dovute svincolare dal ruolo di mero sussidio fin lì svolto per divenire la forza militare decisiva, conseguendo in piena autonomia risultati fondamentali per la vittoria. Nell’ambito di un conflitto bisognava perseguire, quindi, la superiorità aerea tramite la conquista della cosiddetta “terza dimensione”, ovvero l’aria, dove il potere aereo avrebbe potuto esprimere al massimo tutta la sua forza strategica.

Dall’introduzione di Virginia Elydia Corbelli

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